Lui & Lei
LA CUGINA DI MIA MOGLIE
di benves
03.04.2021 |
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"Rientrati a casa ciascuno si è recato nella propria camera
Ad un tratto la vedo affacciarsi da me, poiché avevo nella mia camera il televisore, proprio di..."
Tutto ciò è accaduto negli anni 80. Con la mia ex moglie, compagna di liceo, ci siamo laureati ed abbiamo cominciato a lavorare.
Lei era in paese ed io ero ritornato a Bari per prepararmi a fare l’esame di stato per farmacista, qualche anno dopo la laurea, perché appena laureato ho incominciato a lavorare come informatore medico scientifico.
Un giorno mi ha chiamato, dicendomi che avrei dovuto ospitare a Bari la cugina, di aspettarla alla stazione
Sua cugina che doveva frequentare un corso per infermiera e non aveva un posto dove dormire, quindi avrei dovuto ospitarla nel mio bilocale.
Niente di strano… ma sono rimasto a bocca aperta quando avendole chiesto dove la dovevo accompagnare, lei mi ha detto che l’avrei dovuta ospitare qualche mese a casa mia, perché c’erano due camere ed io ero solo, mentre loro non avevano posto.
Non potevo crederci, Rosa, la cugina, era un fiore di ragazza.
Sono rimasto pietrificato, lei, tanto gelosa, non potevo credere che avesse acconsentito a far coabitare quel gran pezzo di figa della cugina in casa con me, notte e giorno, solo noi due.
Alle 11,30 ero in stazione, l’ho vista scendere dal treno
Indossava un tailleur rosso, e labbra dello stesso colore
Ho immediatamente ricevuto un pugno allo stomaco, quella ragazza mi eccitava solo a vederla
Le ho preso la valigia di mano per galanteria e l’ho abbracciata
Ho subito sentito i suoi duri capezzoli strusciare sul mio petto
Ciò mi ha immediatamente stimolato una spaventosa eccitazione che ho a stento nascosto ponendovi davanti il bagaglio.
I soliti convenevoli e poi ci siamo avviati verso la mia macchina per andare a casa.
Era una ragazza di carnagione olivastra falsa magra
Altezza normale circa 1,65, con le fossette sulla faccia che le adornavano il viso Somigliava alla Sabrina Ferilli dei momenti migliori, ma io la vedevo ancora più eccitante
Non indossava il reggiseno, aveva una seconda misura che però, nel contesto del suo corpo esile, la valorizzavano tantissimo.
Dal tessuto della camicetta si intravedevano i capezzoli che spingevano indecentemente in alto il tessuto.
Era stata, da quando l’avevo conosciuta tempo addietro, la ragazza che avevo sognato tante volte di scopare, una mia fantasia erotica!
Arrivati a destinazione le ho fatto vedere la sua stanza, e le ho spiegato come era organizzata la casa.
Si è subito buttata sul letto, e nel farlo è leggermente rimbalzata, scomponendosi ed allargando involontariamente le cosce mi ha fatto intravedere una mutandina rossa, in coordinato col tailleur, e qualche pelo riccio e nero che si è affacciato ai due lati dell’inguine, ha rischiato di farmi venire un infarto !
La sera siamo andati a cenare alla mensa degli studenti, perché i costi erano fortemente ridotti essendo gestita dall’Università.
Rientrati a casa ciascuno si è recato nella propria camera
Ad un tratto la vedo affacciarsi da me, poiché avevo nella mia camera il televisore, proprio di fronte al mio letto, chiedendomi di vedere la tv assieme.
Aveva indossato un pigiamone ma era bellissima comunque.
Così è entrata e si è seduta sul letto accanto a me.
Per me era una tortura, avrei voluto saltarle addosso, facendole assaporare la mia verga che era in crisi di astinenza causa la distanza dalla mia ragazza.
Lei era solare, rideva in un modo volutamente eccitante, ed il suo ridere faceva sballonzare il suo stupendo seno peggiorando la mia eccitazione.
Il suo profumo in poco tempo aveva riempito la stanza e ciò mi esaltava.
Ad un tratto, per stare evidentemente più comoda, si è sdraiata vicino a me, sul mio letto.
Avevo tappezzato, da studente, le pareti intorno al mio letto di foto particolari, prese dall’intrepido, e da altri fumetti e giornali che pubblicavano ragazze in topples o in pose particolari
Gli amici mi invidiavano per come ero riuscito ad organizzarmi e ad abbellire il mio angolo per studiare.
Tra le altre ricordo una foto bellissima di Martin Brochard, che, seduta, con gambe accavallate, faceva intravedere una parte delle labbra della figa, non era una foto porno… era un vero capolavoro di sensualità.
Ho provato ad alzare il braccio intorno a lei, ma me lo ha fatto subito abbassare. Con lei al mio fianco, con il suo corpo appoggiato al mio, non ce l’ho fatta più ed ho incominciato a toccarmi, masturbandomi con un movimento impercettibile, in cui accarezzavo il mio cazzo duro.
Un languore, dal mezzo dei testicoli saliva lungo la verga arrivando al prepuzio, di qui diffondeva ed invadeva l’addome e saliva dall’interno verso la gola ed arrivava alla bocca facendo aumentare la salivazione.
Sbavavo già da molto tempo per quella ragazza, la cugina di mia moglie, lei lo sapeva bene, anche perché quando andavo a casa sua al paesello, non perdevo quasi mai l’occasione per andare a salutarla e rifarmi gli occhi della sua bellezza e della eccezionale sensualità.
Non nascondo che mi ero già masturbato molte volte ripensando a lei ed ai momenti che mi concedeva per toccarle, apparentemente involontariamente , il bel seno o il bel fondo schiena in cui il culo sembrava chiedere di essere agguantato con entrambe le mani, mi ricordava quello di Laura Antonelli nel film -Dio Come Sono Caduta in Basso-.
La masturbazione estenuante la interrompevo di tanto in tanto anche perché non volevo farle sapere che mi stavo masturbando come un ragazzino.
Quando finalmente è andata in camera sua ho dato sfogo alla mia eccitazione, venendo con veemenza come poche volte nella mia vita.
Il secondo giorno ho cercato di essere forte
Sono andato a seguire dei corsi di ‘tecnica farmaceutica’ che era materia di esame di stato.
La sera anche lei non si è fermata nella mia camera, ma ha ascoltato della musica alla radio.
Credo che entrambi desideravamo di fare qualcosa, di trasgredire, ma avevamo paura di quello che poteva accadere.
Il giorno successivo ha voluto essere accompagnata a fare shopping.
Non amo questo genere di cose ma, per lei e con lei avrei fatto qualsiasi cosa.
Ha comperato dei vestitini molto eccitanti, e quando io le ho detto che erano troppo eccitanti, lei ha detto: non me ne importa li devo “fa schiattà”
Francamente ignoro a chi si riferisse
Li comprava appositamente eccitanti per fare arrapare i giovani amici e per farli soffrire fino a scoppiare.
La strada che abbiamo fatto per gli acquisti era Via Sparano, e in una vetrina ha visto dei costumi da spiaggia in cui la parte posteriore del pezzo inferiore era un filo che spariva in mezzo alle cosce, e la parte superiore era legata al centro tra le due tette, l’ha comprato senza nemmeno provarlo, perché: - li devo fa schiattà, ha ripetuto riferendosi ad alcuni dei suoi giovani amici maschi.
Non capiva, o faceva finta di non capire che faceva schiattà anche me.
Siamo tornati a casa ed ha subito voluto indossare gli acquisti fatti.
Tutti molto eccitanti, che per me erano una piacevole tortura, ma il peggio doveva ancora venire…
Il costumino comprato, al manichino in vetrina andava benissimo, ma per lei era piccolo, ed in più era difficile da indossare perché si doveva legare al centro, tra i due seni lasciando le coppettine di semplice stoffa alla giusta distanza.
Non riusciva ad indossarlo da sola quindi, mi ha chiesto aiuto
I prontamente mi sono prestato
Per aiutarla mi sono messo dietro di lei, col mio pube poggiato sul suo sedere ed ho allungato da sotto le sue ascelle le mani in avanti, prendendo le sue stupende tette, per avvicinarle tra loro da destra e da sinistra.
I palmi sui lati delle tette, mentre le mie dita hanno sfiorato per degli attimi, che mi sono sembrati ore, i suoi capezzolini.
Il mio cazzo vibrava al contatto col suo culo e lei con lento movimento se lo godeva. Col mio aiuto è riuscita ad indossarlo, nella parte superiore era piccolo, ma, considerando che, a quanto mi aveva raccontato tempo a dietro era avvezza ad andare in topples, era accettabile.
Il pezzo inferiore sul davanti copriva un piccolo triangolo, lasciando abbondantemente uscire i peli pubici ricci e neri, che erano per me, uno spettacolo favoloso.
La parte posteriore, sul dietro, era praticamente inesistente perché era un cordoncino che spariva immediatamente nel mezzo delle fantastiche chiappe che aveva… ed io già immaginavo come le doveva accarezzava il grinzoso culetto durante i movimenti.
Lei scherzava sempre, facendomi capire che erano proprio gli uomini che voleva colpire utilizzando quel vestiario eccitante.
Con la scusa di uno scherzo, l’ho fatta cadere di spalle sul mio letto, e poi le sono andato addosso afferrandola per i polsi e mentre lei, lottava per liberarsi, faceva in modo che il suo splendido seno strusciasse sul mio e così facendo ho perso l’equilibrio e le sono caduto addosso.
I nostri corpi, in una probabile finta battaglia di liberazione, si strusciavano e la mia eccitazione era sempre più evidente, e si trasmetteva a lei, inducendomi a movimenti che sempre di più davano prova del desiderio di concludere quella finta battaglia non solo strusciando il mio fratellino in mezzo alle cosce ma indirizzandolo direttamente in mezzo alle labbra vaginali e poi divinamente nella profumata e dolce fighetta.
Il mio cazzo era diventato duro, impossibile da controllare, ha incominciato a pulsare ed ho incominciato a spingerglielo in mezzo alle cosce ma era ancora nell’impalpabile pantaloncino che di solito indossavo in casa.
Ho senza nemmeno volerlo, incominciato a strusciarglielo più frequentemente sulla figa, ed ho incominciato a fotterla con il classico movimento ma con il cazzo non libero che spingeva in alto la stoffa dei pantaloncini.
Lei si era arresa, ma io non desistevo, le sbattevo il prigioniero membro contro il suo spacco coperto dalla miserabile ed inutile stoffetta del costumino nuovo.
Quando ho accennato a liberare il cazzo per avviarlo verso la sua figa, mi ha fermato.
“sono vergine ed intendo restarlo per il mio futuro marito” mi ha detto prendendomi in contropiede.
Quella frase per me è stata come un petardo in chiesa, dirompente e disarmante !
“Cavolo, non credevo che fossi ancora vergine” sono riuscito a malapena a sussurrare.
Io non ce la faccio più, lo vedi? Lo vedi il mio cazzo che sta scoppiando provocandomi un infarto?
Sì, lo vedo.. ha allungato la mano, mi ha abbassato il pantaloncino e mi ha tirato fuori il cazzo
Impugnandolo con la mano destra, con il mignolo più vicino al mio corpo, allo stesso modo che lo impugno io quando mi masturbo muoveva la splendida mano in una masturbazione lenta.
Il contatto della sua mano è stata la sublimazione del piacere, era fresca, morbida, liscia come la seta, e mi è sembrata profumata.
Mi godevo quella masturbazione poi, preso dal piacere le ho detto “anche se vuoi restare vergine non è detto che non possiamo fare del pettin spinto”
Lei mi ha sorriso, ed io ho inteso quel sorriso come approvazione.
L’ho fatta avvicinare al bordo del letto, con il sedere sul letto e le gambe allargate a terra.
Lei si è fatta quidare.
Le ho scostato la stoffa del costumino, e le ho baciato e leccato il clitoride, passando la lingua sulle labbrucce e poi di nuovo sul noduletto duro, che si era alzato, tra i due petali rosa della parte superiore della figa.
Mi sono avvicinato brandendo la mia spada per inserirgliela dentro e violare per la prima volta il vergine fiore.
-Noooo!!! Ho detto. Non voglio… ti ho detto che a mio marito darò la mia figa vergine…
-Porca miseria, ho detto io, sto scoppiando, se non te lo metto dentro muoio, capisciiiii? Muoio!!
“Facciamo un 69” mi ha detto
“meglio che niente” ho pensato
E così ci siamo messi sul letto nella posizione del 69
Mi ha ripreso il cazzo in mano e ha incominciato a masturbarlo e leccarlo
Lo ha leccato avidamente, metteva in bocca solo la cappella, la succhiava e la riportava fuori, con la lingua sotto il prepuzio, e contemporaneamente mi accarezzava i coglioni, prendendoli nella mano come per sentire quanto erano pieni. Le ho accarezzato le chiappe e le ho spinto il medio insalivato nel culo.
Ha stretto le chiappe e stringeva il dito e lo risucchiava.
“Che bel culetto che hai”, le ho detto.
Ho pensato che forse da quella parte aveva già assaggiato i piaceri del cazzo eccitato.
Non ce l’ho fatta più
Rapidamente come fossi un wrestler, l’ho girata, ho insalivato abbondantemente il suo culetto con la lingua, poi ho insalivato la punta del cazzo, gliel’ho puntato sul forellino grinzoso iniziando a spingere il cazzo
Ho spinto inserendole solo il prepuzio e, mentre lei diceva che dovevo pensare a Maria sua cugina e mia fidanzata, molto lentamente gliel’ho spinto tutto dentro.
Non si è opposta né tirata indietro, segno evidente che anche lei lo voleva
Non ha sofferto molto, visto la grossezza del mio calibro, forse aveva già fatto uso di quella parte meno nobile da non conservare vergine per il marito.
Ho così incominciato a scoparle il culo, prima con movimenti lenti e profondi e poi con movimenti sempre più veloci.
Le accarezzavo le spalle e le chiappe e ogni tanto spingevo le dita tra le sue cosce per accarezzare ed allargare le labbra della figa incominciato a masturbarla mentre la scopavo profondamente.
Improvvisamente ha smesso di essere praticamente passiva.
Ha gridato: -Sììììììì, sbattimi forte, aprimi il culo, squartami, sono una troia, piantamelo in culo, è da troppo tempo che ti volevo scopare- e lei stessa ha accelerato il movimento della inculata che avveniva insieme alla masturbazione del suo clitoride
Finalmente è arrivata al culmine, il liquido vaginale è uscito copioso, ha goduto gridando il suo piacere, con spinte al mio cazzo e movimenti spastici violenti.
Ho continuato ad incularla, aprendole le morbide natiche e sbattendola dopo averla presa per i fianchi, fino a quando le ho sborrato in culo, abbondantemente e profondamente
Poi ansimante, le sono caduto addosso sulle spalle, dando ancora dei piccoli colpi a quell’eccezionale buco del piacere.
Quella sera si è fermata nel mio letto
Io non sono riuscito a dormire, sia perché in due si stava scomodi, sia perché godere quel bel pezzo di figa che la mia stessa fidanzata mi ha mandato, mi ha tolto il sonno facendomi ritenere un privilegiato.
Siamo Stati insieme tre settimane in cui abbiamo fatto di tutto e di più, ma la verginità, della vagina, l’ha voluta conservare per il futuro marito.
Grazie Rosa, anche tu hai contribuito a darmi tanta soddisfazione e spero che tu ti ricordi di me come io mi ricordo di te… e del tuo splendido culo che anche adesso, al suo ricordo, mi ha provocato una immediata salivazione di eccitazione, che dovrò calmare credo con una solitaria e liberatoria masturbazione.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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